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"Daniela Barzaghi - Memorie rupestri" di Chiara Gatti

«La superficie della terra è morbida, atta a ricevere l'impronta dei piedi umani; così sono i sentieri che la mente percorre. Come devono essere logore e polverose le strade maestre del mondo, e quanto profondi i solchi della tradizione e della conformità». Viene in mente questa celebre frase di Henry David Thoreau, tratta dal suo grande classico Walden, ovvero Vita nei boschi, osservando le opere di Daniela Barzaghi. (...)

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"Daniela Barzaghi – Presenze" di Marina De Stasio

L’opera di Daniela Barzaghi appartiene a quel genere di arte che non rappresenta direttamente la realtà, ma della realtà sa far apparire la natura contraddittoria, le ambiguità; è un’arte che rende evidente, tangibile, l’impossibilità di conoscere le cose come sono in sé, e al tempo stesso mette in crisi l’abitudine a interpretare la visione secondo canoni prefissati. (...)

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"Daniela Barzaghi – Per una leggera alchimia" di Francesco Tedeschi

Le realizzazioni di Daniela Barzaghi suggeriscono un molteplice tipo di accostamento: l’occhio riconosce sagome e caratteri che richiamano possibili significati formali di risonanza archeologica, la mano è invitata a toccare e scoprire l’inganno della loro composizione, ma questo scambio di significato tra l’apparenza e la realtà è solo un aspetto della polisemia che è essenziale al suo lavoro. (...)

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"Pietra e Carta. I testimoni di Daniela Barzaghi" di Michela Ongaretti

Pietra e Carta. L’opera di Daniela Barzaghi nasce dalla contemplazione delle cose semplici. Come spesso avviene i fenomeni complessi della Storia e della civiltà lasciano traccia nella quotidianità, sulle superfici che non è difficile vedere e toccare. (...)

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